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Negli anni abbiamo parlato spesso di vamping, oggi vogliamo introdurre un fenomeno ad esso collegato: lo SLEEP TEXTING.
Parliamo dell'invio di messaggi mentre si sta per prendere sonno o si è ancora addormentati. Le comunicazioni spedite sono spesso prive di senso, non danno risposte sensate a domande, e sono quindi più che pericolose imbarazzanti.

Lo rileva una ricerca condotta sui ragazzi dalla Villanova University, pubblicata sulla rivista Journal of American College Health.
"La maggior parte non aveva memoria del fatto di aver inviato messaggi o del loro contenuto - dice Elizabeth B. Dowdell, autrice dello studio - il fatto di non ricordare non è sorprendente, poiché la ricerca sul sonno ha scoperto che le persone che si svegliano dopo aver dormito per più di qualche minuto non sono in grado di ricordare i minuti prima di addormentarsi.
Più di un quarto (25,6%) degli studenti nel sondaggio ha riferito di aver inviato messaggi nel sonno; la maggioranza (72%) ha riferito di non ricordare di averlo fatto.

Quali possono essere le conseguenze?
Essendo un fenomeno connesso a un sonno interrotto ha un'influenza sulla qualità del sonno stesso, che può minare il rendimento scolastico/universitario, un significativo squilibrio emotivo, affaticamento e scarsa concentrazione.

 


Ne hanno parlato:

Il vamping e l'utilizzo di dispositivi mobile a letto sono argomenti sempre caldi durante gli incontri con i ragazzi delle scuole, in passato ne abbiamo anche parlato nei seguenti post: 

Gli effetti negativi della luce blu sulla vista si conoscono da tempo, interessante i dati rilasciati dallo studio dell'Università di Toledo, pubblicato su Scientific Reports.
La luce blu dei dispositivi elettronici e del Sole danneggia la retina (e non solo) convertendo molecole indispensabili per la vista in killer cellulari. 

"Non è un segreto che la luce blu danneggia la nostra vista con effetti negativi sulla retina. I nostri esperimenti spiegano come ciò accade e speriamo che questo ci aiuti a individuare nuove terapie, ad esempio un collirio in grado di rallentare la degenerazione maculare", afferma il dottor Ajith Karunarathne, professore presso il dipartimento di Chimica e biochimica dell’ateneo americano.

 
 
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Sono sempre di più gli studi sulla qualità del sonno in bambini e adolescenti che utilizzano dispositivi elettronici e digitali a letto e prima di dormire.
Secondo un nuovo studio condotto presso l’università del Colorado-Boulder e pubblicato sulla rivista Pediatrics i bambini e gli adolescenti sono particolarmente vulnerabili agli effetti dei dispositivi elettronici, come smartphone e tablet, i quali possono interferire con la qualità del sonno e riducono le ore di riposo.
 
Sono state prese in esame le abitudini di 454 bambini e adolescenti e sono emersi i seguenti dati: il 60% di loro va a letto con il cellulare, il 45% lo usa come sveglia e ben il 90% dei bambini tra i 5 e i 17 anni vanno a letto tardi, dormono poco e male proprio perché non riescono a state lontani dallo smartphone quando invece dovrebbero riposare durante la notte.
 
I ricercatori hanno spiegato che la luce emanata dai dispositivi ha degli effetti negativi sui ritmi circadiani e sulla fisiologia del sonno, abbassando il livello di melatonina del corpo, l’ormone che regola il ritmo sonno-veglia. La luce è il nostro orologio naturale. Quando la luce colpisce la nostra retina durante le ore serali, invia una cascata di segnali al sistema circadiano al fine di tenere a bada la melatonina e di ritardare ilsonno”, ha spiegato Monique LeBourgeois, professore associato del dipartimento di fisiologia al CU Boulder e autrice dello studio.
                                     
Gli studiosi sottolineano che esposti alla stessa intensità di luce, adulti e bambini producono una risposta diversa, in quanto, il livello di melatonina dei bambini si riduce di ben due volte in più rispetto al livello negli adulti.
 
Questo fenomeno conosciuto come VAMPING, non ha solo effetti fisiologici sul sonno ma comporta anche ricadute sui vissuti emotivi legati ad esso in quanto non si permette al bambino quella fase di rilassamento emotivo e cognitivo che accompagna al sonno ma resta fortemente attivato dai contenuti che sta guardando.
 
Alcuni suggerimenti?
a) Limitare l’utilizzo dei media digitali ai bambini nelle ore che precedono il sonno notturno;
b) Spegnere tutti i dispositivi nelle stanze da letto, e collocarli in una stanza lontana;
c) dare delle regole sull’utilizzo dei dispositivi (tempo, orario, tipologia).
 
 
 
 
 
 

Allarme dei pediatri: a causa di tv, telefoni e computer usati pure a letto, i nostri figli sono sempre più stanchi.

Dormono poco e quel poco lo dormono male
: non riposano come dovrebbero, non recuperano durante il giorno e quel che è peggio i disturbi legati al sonno rischiano di portarseli dietro durante tutta il periodo della loro crescita, con conseguenze talvolta anche molto gravi.

L’effetto dei campi elettromagnetici sul sistema nervoso dei ragazzi secondo uno studio dell’Arpa.

Scambiano commenti su Facebook, messaggi su WhatsApp e pensieri in hashtag. Testa china e pollici sui touch screen. Li chiamano nativi digitali, quei ragazzi nati attorno al 2000 e cresciuti a pane e computer, web, mp3 e smartphone, cellulari intelligenti presenti ormai nelle tasche di quasi tutti gli studenti vercellesi. Lo dice un’indagine di Arpa Piemonte in collaborazione con l’Asl Vercelli e alcuni istituti del capoluogo sull’uso dei telefonini da parte dei giovani. E i risultati attestano un utilizzo smodato e spesso sbagliato, che potrebbe avere conseguenze sulla salute

Lo studio si è svolto nel 2015 sulla base di 482 questionari consegnati in due scuole medie cittadine, Lanino e Avogadro, coinvolgendo ragazzi e ragazze per un’età media di 13 anni. Il 93% ha risposto di avere un cellulare, regalato quasi sempre da genitori (82%) o parenti (14%). Tre quarti degli studenti intervistati ha chiesto espressamente un telefonino a mamma e papà; al 33% il primo smartphone arriva tra le mani tra i 6 e i 10 anni, al 65% tra gli 11 e i 14.  

Fonte: La Stampa (leggi articolo completo)

Irritabilità, disattenzione, calo del rendimento scolastico ma anche bullismo. Sono alcune delle conseguenze del rimanere connessi anche di notte. L'esperto di OK Oliviero Bruni spiega i risvolti della mancanza di sonno nei più giovani.

Le nuove tecnologie invadono sempre di più la vita quotidiana di chi le utilizza, soprattutto i giovani. Che cosa sta succedendo?  L’intrusione delle nuove tecnologie come smartphone e ipad è un problema emergente. L’influenza maggiore si ha nella vita dei preadolescenti e degli adolescenti, i cosiddetti “nativi digitali” che sono sempre connessi, giorno e notte. I social network e le relative app, come ad esempio Whatsapp e Facebook, hanno creato una nuova modalità di comunicazione. Un tempo il cellulare aveva la sola funzione di telefono, quelli di nuova generazione hanno varie applicazioni (foto, video, musica) che consentono un utilizzo differente e continuo. Tutto questo ha delle ripercussioni importanti sulla vita dei giovani.

Fonte: OK Salute (Leggi l'articolo completo)