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Analizzando gli esiti dei SONDAGGI svolti da GENITORI e DOCENTI negli ultimi mesi colpisce la preoccupazione di una buon parte per una nuova App "THISCRUSH", vediamo di capire come funziona e quali pericoli nasconde.
Letteralmente ThisCrush significa “questa cotta”, perché l’obiettivo degli ideatori era quello di dare la possibilità di superare l’imbarazzo adolescenziale di fronte a un colpo di fulmine.

Che età hanno gli utenti: la fascia d'età va dai 12 ai 15 anni

Contenuti: la maggior parte dei contenuti sono di violenza, spesso a sfondo sessuale. il destinatario non può rispondere direttamente, proprio per questo motivo spesso pubblica le discussioni su Instagram per denunciare l'accaduto magari attraverso una storia che si autodistrugge dopo 24 ore.
I messaggi inviati vengono chiamati Crush, in quanto pensati per segnalare il proprio interesse verso una persona.

Anonimato: SI, come già visto per altri Social (Ask.fm, Whisper e Sarahah) anche qui è possibile commentare nascondendo la propria identità.
Recentemente queste App sono state accusate di essere veicoli di violenza in Rete e cyberbullismo.

Progetto MASSERE - Alla scoperta di ThisCrush

Negli ultimi mesi sono comparsi su youtube Tutorial per connettere ThisCrush al proprio profilo Instagram. Qui potete vedere una guida in italiano.

Negli scorsi mesi abbiamo parlato di come l'utilizzo intensivo di dispositivi elettronici quali smartphone e tablet stanno causando problemi sulla postura e del sonno (vamping), oggi vogliamo dedicare l'attenzione alla vista.
In occasione della giornata mondiale della vista, sono stati proprio gli oculisti a lanciare un allarme confermando i ragazzi passano troppe ore fissi sul telefonino stimando che nei prossimi dieci anni, il 40% degli under 25 avrà seri disturbi visivi.
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità infatti almeno otto casi su dieci di persone affette da queste patologie potrebbero essere evitate cura e prevenzione.
Attualmente il 30% della "popolazione digitale" sviluppa un difetto visivo, prevalentemente miopia. Il 70% soffre di disturbi visivi come la difficoltà di messa a fuoco e di lettura, la secchezza oculare, il mal di testa.

ARTICOLI CORRELATI:

Il Fatto Quotidiano: Miopia, il 70% della popolazione digitale sviluppa qualche problema [Leggi articolo completo]

Libero Quotidiano: Miopia, boom tra i più giovani: colpa dei dispositivi elettronici come gli smartphone. "Rischio cecità" [Leggi articolo completo]

TGCOM24: Allarme miopia tra i giovani: tutta colpa degli smartphone. Preoccupazione tra gli oculisti. Intanto si celebra la giornata mondiale della vista: in molte città italiane sarà possibile sottoporsi a un check up gratuito [Leggi articolo completo]

 


Andrea MassaAutore:
Andrea Massa
Resp. INFORMATICO - Progetto MASSERE

Nel periodo di vancanze ed oratori estivi, cerchiamo di rispondere alla domanda di una mamma preoccupata.

<<Mio figlio ha terminato la 5a elementare e mi ha chiesto il permesso di aprire dei Social (Facebook, Instagram e SnapChat). Esitono limiti di età? Quali?>>

Partiamo dal fatto che molte volte durante i nostri incontri nelle scuole molti ragazzi affermano di possedere account social senza avere l'età necessaria e spesso di nascosto dai genitori.
I nostri sondaggi effettati nelle scuole, fanno notare come il primo smartphone viene consegnato nelle mani del figlio tra i 6 e 9 anni (54%) e tra i 10 e 12 anni (42%), tutti questi dispositivi si connettono in internet (i dati dell'a.s. 2016-2017 conferma che più del 95% naviga sul web).

Rispondiamo oggi ad Alessia, una mamma che ha seguito un nostro incontro nella scuola si suo figlio; Alessia ci chiede se l'utilizzo eccessivo da parte dei nostri figli di smartphone possa provocare danni fisici alla schiena e alla vista.
Degli aspetti psicologici come dipendenza e I.A.D. ne abbiamo parlato altre volte, oggi ci soffermiamo più sulle problematiche fisiche.

Beh, cominciamo a dire che chi più, chi meno siamo tutti dipendenti da Smartphone, provate a guardarvi in giro su un treno, in una stazione, in un parco, in metro e diteci: Quante persone hanno il naso appiccicato allo schermo di un telefono?
Questa tendenza del controllare notifiche e utilizzare in maniera quasi ossessiva lo smartphone può provocare dei distubi fisici, soprattutto nella fascia dei ragazzi in via di sviluppo (mal di schiena, mal di testa unito al dolore al collo e alle spalle).

Iniziamo da SCHIENA e POSTURA, ci sono molti studi sulla correlazione tra postura e cellulari.

QUALCHE SUGGERIMENTO:

La cosa principale è prendere consapevolezza dei rischi, e quindi smartphone e Tablet in modo adeguato. La sindrome Text Neck: ovvero una condizione non fisiologica del rachide cervicale che viene sottoposto ad un sovraccarico eccessivo e ad uno stress ripetuto [Es. la postura del collo mentre usiamo uno smartphone].
La testa di un adulto pesa oltre 5 chilogrammi, ma inclinandola verso il basso il “peso percepito” dal collo aumenterà notevolemente, evitiamo quindi di inchinarci troppo mentre siamo al telefono, risulta molto importante quindi guardare il display del proprio smartphone senza inclinare la testa, mantenendola dritta, e senza piegare il collo.
Il Tablet è consigliabile utilizzarlo appoggiandosi ad un tavolo e non sulle gambe per evitare che si generi un’iperflessione del collo.
Ricordatevi sempre che per ogni 15 minuti. di utilizzo dovreste fermarvi 2-3 minuti.


Il secondo aspetto fisico da tenere in considerazione è la VISTA, durante i nostri sondaggi, quasi l'80% degli alunni ci conferma di andare a letto con lo smartphone e di passare mediamente 2-3 ore al buio chattando, giocando o guardando video danto vita alla pericolosa tendenza di cui abbiamo già parlato in altri articoli: il VAMPING.
E' molto importante far capire ai propri ragazzi che la luce emanata da smartphone e tablet non solo è causa di insonnia e malessere, ma può anche danneggiare la vista.
L'occhio è predisposto per difendersi dagli effetti dannosi della luce: la pupilla si restringe, le palpebre si socchiudono, lo squardo si distoglie automaticamente per evitare che la luce entri troppo intensamente nella retina, provocandone il danneggiamento, un'esposizione a lungo può compromettere queste difese naturali e peggiorare gli effetti.
Inoltre tutte le persone, soprattutto i ragazzi, hanno bisogno di dormire e andare a letto con il cellulare non aiuta!


Negli ultimi mesi aumentano i casi della nuova sindrome del 'pollice da smartphone', ossia dei dolori alla base del pollice causati dall'uso continuo del dito sullo smartphone.
Gli studiosi iniziano a farci notare che il modo in cui utilizziamo le nostre dita con lo smartphone non è naturale, e che, a lungo andare, potrebbero esserci delle conseguenze negative.
L’allarme è soprattutto per i bambini, che ormai iniziano ad utilizzare dispositivi elettronici già prima di andare all'asilo.

ALCUNI ARTICOLI SUL TEMA:

[La Repubblica] - "Via smartphone e tablet dalle mani dei bambini. Rischiano la sindrome da occhio secco"

[Focus] - Niente smartphone dopo le 21.00: risucchiano energie

[OK SALUTE] - Adolescenti: dormono poco per colpa dello smartphone e rischiano la salute

[FANPAGE.IT] - Tablet e smartphone, così i device vi rovinano la postura e l’umore

[OK SALUTE] - Hai la sindrome del “pollice da smartphone”? E' una forma di tendinite causata dai troppi messaggini digitati sul touchscreen: ecco come prevenirla

 

Andrea MassaAutore:
Andrea Massa
Resp. INFORMATICO - Progetto MASSERE

 

A poche ore dalla pubblicazione dell'articolo: Blue Whale, bufala o reale pericolo? arrivano le prime segnalazioni che su WhatsApp sta girando un messaggio (in stile catena di S. Antonio) contenente il numero di Blue Whale.

Peccato che il numero 051 6041111 corrisponda a una sede legale di Coop Alleanza 3.0, e in particolare all’esercizio commerciale di Villanova di Castenaso (BO).

Ecco qui la dimostrazione:

Numero Finto Blue Whale = Numero Coop

Questo pomeriggio ho personalmente chiamato il numero indicato e parlato con la responsabile del centro la quale mi ha confermato, nell'ultima settimana, di aver ricevuto centinaia di chiamate di tipologia differente:

  • ragazzini incuriositi
  • genitori arrabbiati
  • giornalisti curiosi

E' arrivata anche la conferma di una denuncia alla Polizia Postale per denunciare il "cattivo scherzo".

Il messaggio fake che circola su WhatsApp pare sia riuscito – purtroppo – a generare davvero un allarmismo diffuso, sfruttando l’ondata emotiva di queste settimane legata al fenomeno Blue Whale.

 

Andrea MassaTesto a cura di:
Andrea Massa
Resp. INFORMATICO - Progetto MASSERE

Cosa c'è di vero sul Blue Whale Challenge che sta riempiendo TG, trasmissioni TV e giornali? Alcuni genitori ci hanno chiesto se il fenomeno è tutta una bufala oppure è un pericolo reale. Facciamo un po' di chiarezza.

Partiamo dall'inizio. Dove nasce il BLUE WHALE?
Tutto parte un anno fa a San Pietroburgo (Russia). Il giornale Novaya Gazeta racconta di strani suicidi di adolescenti, tra loro simili collegati al loro Social (Vk.com).
Un elemento certo è il fatto che la polizia russa ha arrestato una persona con l’accusa di istigazione al suicidio di 16 adolescenti e per aver partecipato alla diffusione del fenomeno. Si chiama Philipp Budeikin, ha 21 anni ed è stato arrestato a San Pietroburgo. Budeikin ha confessato la sua colpevolezza in tribunale: "I ragazzi sono felici di morire. Il mio obiettivo è quello di pulire la società. Ci sono tanti rifiuti biologici".

Una bufala, con parvenze di credibilità perché fondata su fatti reali: i suicidi si sono verificati, da qui il passo all'allarmismo, alla sfida tra ragazzi e alla cattiva informazione è un attimo. Il web ha la "velocità" la caratteristica principale e nell'arco di poco tempo i casi aumentano. Interessante il video trasmetto da Le IENE il 14 maggio 2017 a cura di VIVIANI: Blue Whale: Suicidarsi per gioco (guarda il video completo 31min.)

a cui ha fatto seguito la settimana successiva un altro servizio sempre de Le IENE: Blue Whale: I consigli della Polizia Postale guarda il video completo)

Interessante anche il fatto che analizzando le ricerche di Google Trends prima del 14 maggio 2017 in pochi sapevano dell'esistenza, anche su Twitter si nota che Italia si è registrato un picco del +500% #bluewhale intorno al 16 maggio.

 

Gli altri Social come si sono mossi? Beh Instagram ha subito introdotto un messaggio di allerta per chi cerca #bluewhale:



ADESSO CHE SUCCEDE? Ora il Blue Whale è un pericolo reale, come già discusso più volte sulle mode come "selfie con il treno", "nek nominate" anche questa moda basata sulla "SFIDA" e sulla condivisione sul web cattura l'attenzione soprattutto dei più piccoli. Come indicato nell'articolo del Corriere della Sera di oggi "Ogni giorno decine di segnalazioni: è PSICOSI".
In Italia
, come indicato in un articolo di ieri de La Repubblica (leggi qui), nonostante numerose segnalazioni, l'esistenza del fenomeno in Italia non è - al momento - verificata. Ma non è escluso che, proprio sull'onda dell'emulazione, online ci siano o possano nascere gruppi di istigatori, per cui è utile prestare attenzione. Anche sui media


Se volete approfondire il tema Blue Whale potete leggere alcuni articoli pubblicati sui principali quotidiani:

Corriere della Sera [01-06-2016]: Blue Whale: «Mi suicidio sulla Rete» Ma un quindicenne dà l’allarme. Monte Mario, il messaggio spedito via Telegram, e criptato da una tredicenne identificata dalla polizia. L’amico che lo ha ricevuto ha raccontato tutto alla madre e insieme sono andati in commissariato. Ogni giorno decine di segnalazioni: è psicosi.

Corriere della Sera [31-05-2017]: «Blue Whale, 4 casi sospetti a Milano. Attenti a tagli e stranezze dei ragazzi» L'appello del procuratore del Tribunale per i minorenni Ciro Cascone: «Un "gioco" rilanciato da siti fasulli»

Il Messaggero [30-05-2017]: «Sono arrivato alla prova numero 10». Dodicenne vittima del "Blue Whale"

La Repubblica [29-05-2017]: "Fiumicino, salvata dal suicidio vittima del Blue Whale. A impedire la morte di una quindicenne la polizia avvertita da una coetanea a cui la giovane aveva confidato di volersi uccidere sdraiandosi sui binari e aspettando il primo treno"

Il Giornale [27-05-2017]: Il "Blue Whale" a Como Due ragazzine salvate dal gioco della morte.Per la prima volta i carabinieri fermano chi si ferisce per sfida. Allarme in tutta Italia

ANSA.IT [30-05-2017]: Blue whale: 10 casi nelle Marche. Pm minori, nessuno gravissimo ma fragilità ragazzi preoccupa

Anche la Polizia Postale ha rilasciato alcuni consigli: BLU WHALE: I CONSIGLI DELLA POLIZIA POSTALE PER I GENITORI


Speriamo che questo Post vi abbia aiutato a capire qualcosa di più del nuovo pericolo, come tutte le volte, vi consigliamo di leggere notizie da fonti attendibili e non prendere sempre tutto per vero quello che passa dai Social. Un buon modo può essere quello di cercare su Google Notizie l'argomento desiderato, il risultato sarà un elenco di siti web delle principali testate giornalistiche che trattano il tema.

La dimostrazione che stiamo vivendo un periodo di allarmismo generale sta una quantità di Fake News pubblicate: es. Il messaggio WhatsApp contenente il numero di Blue Whale. Peccato che sia tutto falso (scopri i dettagli)

 

Andrea MassaTesto a cura di:
Andrea Massa
Resp. INFORMATICO - Progetto MASSERE