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Età minima su Facebook? Ma chi vieta? [Corriere della Sera]

La fine delle scuole fa scattare il desiderio di ritrovarsi con i compagni sul social network

“Papà mi apri un account su Facebook?”.  Simone ha solo 11 anni ma ha già il suo profilo sul social network e circa 300 amici. Scambia messaggi con il cugino Daniel, che di anni ne ha 13, l’età minima prevista per registrarsi in Facebook. E infatti Simone per essere ammesso ha barato, spacciandosi per 15enne.

Lo confermano i loro coetanei. Chiara, 12 anni: “Io mi sono iscritta perché così parlo con i miei amici e non spendo più i soldi del telefonino”. Semplice e pragmatica. Idem Vittoria, 11 anni, che ha “postato” anche la foto del suo gatto.

La mia amica Antonella, 40enne, invece, ha negato il permesso al figlio 13enne, “ma i suoi amichi ci sono quasi tutti”, ammette. “Le mamme mi dicono che li controllano, ma spesso la sera mentre parliamo al telefono il figlio resta attaccato a Facebook senza rete.

La fine della scuola alimenta la corsa al social network, “mostro” da 700 milioni di utenti. La prospettiva di passare alle medie e di perdere i compagni delle elementari fa scattare il desiderio di iscriversi per rimanere in contatto con tutti. Come si deve comportare un genitore di fronte alla richiesta?

La realtà è che un numero sempre maggiore di tween (da in between) – nome con cui si definiscono i preadolescenti agguerriti compresi tra i 9 e i 13 anni, già in grado di condizionare i consumi, cresciuti a nutella e tecnologia – si muove nel web da internauti incalliti, tanto da far sentire i genitori dei trogloditi. Lo conferma Sonia, insegnante di gyrothonic a Milano. “Ogni volta che voglio vedere un film in anteprima chiedo a mio figlio Simone di scaricarmelo”.

E sono molti i ragazzini che “taroccano” l’età, ammette Alessandro, 13 anni. Dopo il primo dilemma “qual è l’età giusta per regalare un computer?” i genitori si trovano di fronte al problema della rete e dei social network. Concedere o negare il permesso? E se sì, porre o no filtri?

“A quale età ritiene che un ragazzo possa accedere a Facebook?” Alla domanda posta da un sondaggio effettuato  nel 2010 dall’istituto Ipsos per conto di Web-Media Group su un campione di 552 donne che utilizzavano Internet quotidianamente, il 74% delle intervistate ha risposto: “A partire dai 15 anni”. Un conservatorismo ben lontano dalla realtà come dimostra la ricerca eseguita da Calipso che ha indagato un campione di 35.000 giovani di età compresa tra gli 11 e i 17 anni .

In Francia l’età di accesso a questo tipo di reti si colloca tra  i 10 e gli 11 anni” scrive Le Monde. Nel giugno 2010 il 55% dei ragazzi tra gli 11 e i 13 anni possedeva già un profilo, contro il 35% del 2009.

“I giovani cercano i propri punti di riferimento tra chi ha qualche anno più di loro, non tra gli adulti” afferma lo psicoanalista Serge Tisseron. “Se i 13-14enni sono su Facebook allora quelli che ne hanno 10 o 11 non vogliono sentirsi da meno”.  E infatti snobbano  i  social network  creati ad hoc  per gli ”under 13″ come  Togetherville, Mypage, Kidswirl.

“Il fatto è che i genitori non sono del tutto preparati a confrontarsi con queste nuove pratiche di contatto sociale”, sottolina lo psicanalista. Dovrebbero spiegare che la parola “friends” su Facebook non significa “amici”, come parrebbe naturale, ma “contatti”. Il problema non è tanto l’età dei ragazzi quanto la mancanza di preparazione dei genitori e della scuola.

L’arrivo in massa di ragazzi di 10 – 11 anni su Facebook  – il 76% tra i 6 ai 10 anni usa Internet come ha scritto il Corriere - pone problemi nuovi: nessuno svela loro il modello economico (di marketing, come dimostrano le community lanciate da Benetton, Armani e altri marchi) che sta  alla base delle reti sociali informatizzate”. Più che vietare serve spiegare.

Una volta attivato su Facebook il profilo dei figli i genitori invece provano a rassicurarsi sulla base di piccoli segni: “Sono felice che Mathias mi abbia chiesto di far parte dei suoi amici” dice sua madre. Per lei è un modo di controllare a distanza il figlio che passa ogni giorno un’ora e mezza davanti al video. “Un giorno ho visto che si era fatto ritrarre in stile video-clip con del denaro in mano – racconta-. Gli ho fatto togliere immediatamente la foto”. E ho scoperto che dietro a un amico si nascondeva un link che inviava a un sito porno”.

L’argomento è più che mai attuale visto che la domanda dell’estate 2011 è “Sei su Facebook?”

E voi genitori, come avete affrontato la questione  con i vostri figli?  Avete esperienze da raccontare al proposito?

E che cosa ne pensate voi ragazzi? Ritenete sia giusto vietare Facebook ai tween? Che cosa rappresenta esattamente per voi?

Fonte: Corriere della Sera [Maria Teresa Veneziani]