COVID19

Docenti e web, una scuola digitale. Quando lo schermo diventa cattedra.

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 “Cosa vuol dire per me insegnare online?”

Un possibile punto di partenza per le insegnanti che in questo periodo di sono ritrovate sbalzate fuori dalle cattedre e poste di fronte a uno schermo a fare didattica a distanza può essere proprio il domandarsi cosa significa per loro. Fermarsi un attimo e chiedersi:

 

Chiedersi queste cose è importante perchè permette di dare un proprio senso alla cosa, di essere un po’ più consapevoli delle fatiche e delle risorse per affrontare una richiesta tanto improvvisa quanto necessaria. Può aiutare ad alleggerire un mandato molto particolare e di forte cambiamento rispetto al proprio lavoro storico, alla propria immagine di insegnante e anche alle aspettative su di sè e sui propri alunni. Può infine portare anche a vedere più chiaramente le potenzialità e i pericoli che questa modalità sta comportando sia da un punto  vista relazionale che legale. 

                                                                                            

 

In pochissimo tempo la scuola italiana ha dovuto fare un balzo nella tecnologia, ha dovuto interfacciarsi con la richiesta di trasformarsi. 

“Si ma la prof non sa neanche accendere il pc”

“Le maestre ancora non hanno fatto le videolezioni” 

“Va beh io faccio andare ma basta fare così e così e gioco alla play mentre la prof parla”

Questi sono alcuni dei feedback di alunni di diverse età che danno però un primo assaggio di quanto, specialmente i primi tempi, le insegnanti hanno dovuto affrontare: il gap del digitale. Gli alunni d’oggi sono nativi digitali, a 2 anni avevano già  probabilmente in mano un tablet, per loro il digitale inteso come modalità per fare qualcosa insieme a qualcun altro (social, videogiochi online etc) è scontato. Non colgono però che per la maggior parte delle loro insegnanti  non lo è, specialmente se, oltre alla fatica del digitale, c’è anche la fatica di una burocrazia legale, di una tempistica ufficiale, di un programma da portare avanti, di una valutazione da garantire, di un         monte ore da fare, di un reinventare un modo di fare didattica e molto altro. Essere insegnanti ai tempi del Covid-19 insomma è ancora più complesso del solito.