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Cyberbullismo: «Perché togliere il cellulare non serve a niente»

La Camera studia norme più severe contro il bullismo. Ma gli esperti sono scettici: «Internet non crea il fenomeno. Al massimo gli dà visibilità»

«Togliere il cellulare a un cyberbullo è come togliere la parola a un maleducato: inutile e dannoso. È meglio insegnargli a parlare in modo adeguato».

Per lavoro, Mauro Cristoforetti combatte i bulli. Referente sul tema dei nuovi media per Save the Children, da anni gira le scuole italiane con gli 80 formatori della sua cooperativa E.d.i. per educare i ragazzi all'uso responsabile delle nuove tecnologie.

E come altri esperti del settore, è scettico riguardo alle nuove norme in discussione alla Camera per la lotta al bullismo. Norme che ora vengono sollecitate anche dal Presidente del Senato Aldo Grasso, dopo il caso della 12enne di Pordenone che ha tentato di suicidarsi in seguito a presunti atti persecutori.

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Fonte: Vanity Fair