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Adescata su Facebook a 15 anni e stordita con droghe

E' successo 4 anni fa ma solo ora viene alla luca, adescamento sui social fa un'altra vittima.

FABRIANO - Le avrebbe dato appuntamento in un parco pubblico di Fabriano dopo averla adescata su Facebook per poi la narcotizza con varie droghe. Un 25enne di Fabriano (Ancona) ha fatto sballare una 15enne di Castelraimondo conosciuta su facebook, convinto che lei sarebbe tornata per avere un altro assaggio della droga.

Ma le cose sono andate diversamente. La ragazzina è finita al Pronto soccorso di Camerino, dove i medici nel sangue le hanno trovato tracce di cocaina, oppiacei, cannabinoidi e metadone.
Il fatto, avvenuto il 17 novembre 2010, ha portato il Fabriano a processo con le accuse di spaccio di sostanze stupefacenti e lesioni, aggravate dalla minore età della vittima. Ieri è stato il giorno più importante per il processo perché, sul banco dei testimoni, è salita la vittima. Rispondendo punto per punto alle domande della pubblica accusa, ha ricostruito l'intera vicenda.

«Ci eravamo accordati per uscire insieme e ci siamo visti ai giardini - ha detto la maceratese, oggi maggiorenne - Mi ha chiesto se volevo fumare ma io avevo capito che era una canna. Ho fumato. A scuola conoscevo altre persone che fumavano e ho pensato che non potesse succedere nulla. Mi è venuto mal di testa e mi sentivo le braccia pesanti. Poi mi ha invitato a prendere due pasticche bianche, che ho ingerito bevendo un po' d'acqua da una bottiglietta che mi ha passato lui».

Una giornata dedicata allo sballo a cui la ragazza si sarebbe prestata perché, sempre secondo l'accusa, era stata soggiogata da chi la voleva rendere schiava delle droghe. Era metà pomeriggio quando poi la giovane ha abbandonato Fabriano. Prima ha preso un treno per Castelraimondo. Poi da lì un pullman per Camerino dove l'aspettavano gli amici per una cena. Non ha mangiato molto, solo un po' di patatine fritte perché non aveva fame. Anzi era un po' nauseata. Nessuna parola con le amiche diquello che era successo nel pomeriggio.

«Non ho detto nulla perché mi vergognavo» ha detto la giovane rispondendo ad una domanda dell'avvocato Anna Mercuri. Fatto sta che la serata è proseguita con alcuni brindisi a cui la maceratese, già sotto effetto degli stupefacenti, non si è sottratta. A metà serata il suo fisico ha collassato, richiedendo l'intervento del 118 che ha riscontrato la presenza di più tipi di droga. Per l'accusa, tutti offerti dall'albanese nel tentativo di rendere la 15enne schiava delle sostanze.

FONTE: IL MESSAGGERO (Leggi l'articolo completo qui)