Quando le sfide virali sfruttano la povertà e manipolano la realtà
Negli ultimi mesi stanno circolando sui social alcune challenge che mostrano presunti senzatetto in situazioni di grande difficoltà: storie commoventi, richieste di aiuto, appelli alla solidarietà.
Ma sempre più spesso le persone che vediamo non esistono: sono deepfake, ossia volti e corpi generati o manipolati tramite intelligenza artificiale.
Si tratta di un fenomeno in forte crescita, che unisce due criticità:
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La spettacolarizzazione della povertà, trasformata in intrattenimento.
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La manipolazione algoritmica, che rende difficile distinguere tra reale e falso.
Un tema delicato, che genitori e insegnanti devono conoscere per accompagnare i ragazzi a un uso consapevole dei social network.
🔹 Come funzionano queste “challenge”
Le challenge collegano un’azione o un “gesto virale” a un contenuto emotivo.
Nel caso delle “homeless challenge”, il meccanismo è spesso questo:
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un creatore pubblica un video di un “finto senzatetto” generato con deepfake;
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racconta una storia toccante (debiti, malattia, famiglia lontana…);
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invita gli utenti a “fare qualcosa per lui/lei”: lasciare un commento, condividere, o aderire a una “sfida solidale”;
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il video diventa virale, generando visualizzazioni e guadagni per il creatore — non per persone reali in difficoltà.
Alcuni video includono persino inviti a donare, portando a vere e proprie truffe emotive.
🔹 Perché i creatori le fanno?
Dietro queste challenge possono esserci:
💰 Incentivi economici
Le piattaforme premiano contenuti virali → più emozione = più visualizzazioni = più monetizzazione.
🎯 Sfruttamento dell’empatia
Le storie di povertà colpiscono e generano condivisioni immediate, senza verifica.
🎭 “Giocare” con l’IA
Alcuni creator sperimentano con il deepfake senza considerare le implicazioni etiche.
🚨 Manipolazione dell’opinione pubblica
Alcuni video sfruttano temi sociali sensibili per influenzare idee su povertà, sicurezza o politiche sociali.
🟦 Perché è un problema (soprattutto per ragazzi e studenti)
1. Normalizzazione della povertà come intrattenimento
La figura del senzatetto viene ridotta a un “trend”, svuotata della dignità umana.
2. Confusione tra realtà e finzione
I ragazzi potrebbero credere che situazioni drammatiche siano reali, o al contrario diventare incapaci di riconoscere casi autentici.
3. Truffe emotive e raccolte fondi false
La finta solidarietà rischia di alimentare circuiti fraudolenti.
4. Rischio educativo altissimo
Si crea l’idea che le emozioni dei più fragili siano uno strumento per ottenere like e follower.
5. Erosione della fiducia nei media
Più i deepfake diventano convincenti, più è difficile fidarsi di ciò che si vede online.
🟦 Come parlarne con bambini e adolescenti
🧩 1. Spiegare cosa sono i deepfake
Mostrare esempi, far vedere come l’IA può manipolare volti ed emozioni.
🎓 2. Educare al pensiero critico
“Chi ha pubblicato questo video?”
“Perché?”
“Cosa vuole ottenere da me?”
🧭 3. Controllare le fonti insieme
Spiegare come verificare profili, link, contesto, data del video.
🛑 4. Insegnare a non condividere contenuti emotivi “a caldo”
Un like o una condivisione possono alimentare fenomeni ingannevoli.
💛 5. Parlare di vera solidarietà
Aiutare davvero non significa seguire una challenge, ma sostenere iniziative affidabili e trasparenti.
🟦 Come possono proteggersi genitori e insegnanti
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Seguire i contenuti più virali per capire cosa i ragazzi vedono.
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Mantenere un dialogo continuo sulle “mode social”.
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Segnalare contenuti sospetti o manipolativi.
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Promuovere percorsi scolastici di educazione digitale e media literacy.
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Ricordare ai ragazzi che la dignità umana non è un contenuto “da usare” per fare engagement.
🟦 Conclusione
Le “Homeless Challenge” basate su deepfake non sono soltanto un fenomeno curioso o una delle tante tendenze dei social.
Sono un campanello d’allarme: ci mostrano quanto sia facile manipolare emozioni e fragilità attraverso l’intelligenza artificiale.
Genitori e insegnanti hanno un ruolo fondamentale: guidare i giovani a riconoscere ciò che è vero, ciò che è costruito e ciò che può essere dannoso per gli altri e per loro stessi.
Educare alla responsabilità digitale oggi significa proteggere empatia, verità e dignità — online e nella vita reale.
📚 Fonti e approfondimenti
Questi materiali aiutano a comprendere meglio il fenomeno dei deepfake, delle challenge social e dei rischi per i minori:
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UNESCO (2025) – “Deepfakes and the crisis of knowing”: analisi dei rischi educativi e sociali legati ai deepfake.
https://www.unesco.org/en/articles/deepfakes-and-crisis-knowing
Cybersecurity360 (2025) – Approfondimento tecnico: “Deepfake: cosa sono e come riconoscerli”.
https://www.cybersecurity360.it/nuove-minacce/deep-fake-cosa-sono-e-come-riconoscerli-per-smascherare-la-disinformazione/
Internet Matters (2024) – Risorse per genitori sul tema deepfake e sicurezza online.
https://www.internetmatters.org/it/resources/what-is-a-deepfake/
Trend Micro (2025) – Impatti dei deepfake su privacy e sicurezza.
https://www.trendmicro.com/it_it/what-is/ai/deepfakes.html
Kaspersky – “Come proteggersi dalle truffe con deepfake”: focus sul lato fraudolento e sulle manipolazioni emotive.
https://www.kaspersky.it/resource-center/threats/protect-yourself-from-deep-fake
MEA Integrity (2025) – “8 Deepfake Threats to Watch”: riflessioni sulle manipolazioni per fini economici e sociali.
https://www.mea-integrity.com/8-deepfake-threats-to-watch-in-2025/
Scuola Futura – PNRR – Materiali sulla media literacy e sul riconoscimento dei falsi digitali.
https://scuolafutura.pubblica.istruzione.it
