La polizia ha arrestato un ragazzo di 17 anni ritenuto responsabile di almeno trenta colpi ai danni di coetanei.Il giovane, insieme a un complice, agiva per strada davanti a oratori o scuole di Torino aggredendo ragazzi tra i 14 e i 17 anni e portandogli via portafogli e cellulari sotto la minaccia di un cavatappi affilato. Gli agenti, che in questi mesi avevano raccolto le denunce dei giovani derubati, lo hanno grazie alle descrizioni, ma anche per merito di alcune vittime che si sono improvvisate investigatori e hanno trovato le foto del loro aguzzino su facebook, fornendole poi agli investigatori. Il 17enne, bloccato in un bar poco dopo l'ennesimo furto, ha quindi ammesso che i soldi e la vendita dei cellulari gli servivano poi per acquistare della cocaina.
Gli agenti lo hanno perquisito trovandogli addosso tre telefoni cellulari, due dei quali rubati nel pomeriggio.
Nella sua casa gli agenti hanno trovato numerosi capi d'abbigliamento e altri oggetti riconducibili alle rapine.
Il complice del minore, un ragazzo di 16 anni, è stato denunciato in stato di libertà.
La Polizia invita i ragazzi che avessero subito rapine simili a mettersi in contatto con il commissariato.
Fonte: ANSA | CRONACA - TORINO 01 febbraio 2012

Aveva adescato una ragazzina di 13 anni in chat e, dopo averla incontrata di persona, l’ha indotta a subire per un lungo periodo numerosi rapporti sessuali. Durante uno di questi incontri però qualcuno ha notato i due a bordo di un’auto e ha informato i carabinieri di Pomezia. Sono scattate le indagini e a seguito di perquisizione domiciliare i militari hanno trovato materiale compromettente e utile al prosieguo delle indagini.
La polizia postale di Bolzano, che ha provveduto alla chiusura del sito, coglie il caso come spunto per lanciare l'allarme contro questo fenomeno, chiamato sexting, che dilaga tra i giovanissimi.
Con la promessa di un futuro nel mondo dello spettacolo adescava ragazzine sul web facendosi mandare foto «osé». Il tribunale di Venezia ha condannato a 8 anni e 5 mesi di reclusione Giuseppe Mutton, il 35enne residente a Ponzano Veneto arrestato dalla squadra mobile di Treviso a maggio dello scorso anno. Considerate la attenuanti generiche, la Procura aveva chiesto la condanna a 7 anni. Nonostante il rito abbreviato, che concede lo sconto di un terzo della pena, Mutton è stato condannato ad oltre otto anni per il peso avuto dai numerosi precedenti, dall’arresto nel 2006 per violenza sessuale alle successive denunce per reati contro la persona.
L'indagine della polizia postale di Catania ha consentito di risalire allo studente minorenne che risiede in Lombardia: aveva pubblicato su un sito le immagini delle compagne di scuola media in pose hard.