- Andrea Massa
"Sono brutta e obesa" e si suicida sotto il treno
LONDRA - Tallulah Wilson, 15 anni, era finita in un gruppo di autolesionismo sul social network Tumblr, si era convinta di essere brutta e obesa e si faceva del male da sola per soddisfare gli altri utenti. Ma poi non ce l'ha fatta più e si è tolta la vita, lanciandosi sotto un treno.
La mamma non ci sta e accusa con forza il web di aver ucciso la figlia. "É stata catturata dalle grinfie di un mondo digitale tossico, dove nelle ultime settimane non riuscivamo più a raggiungerla. Ho fatto tutto il possibile per tenerla al sicuro, ma era caduta in un mondo di incubi".
Un incubo da dove non si è più svegliata, convinta che la sua vita fosse da buttare. L'accusa è tutta per il social Tumblr e di quel gruppo di autolesionismo che ha finito per convincere la bella Tallulah di essere brutta e obesa, che continuava a scriverlo anche su twitter.
Una volta scoperta questa vita segreta online della figlia, la mamma ha chiuso il suo account. 24 ore dopo la teenager si è tolta la vita.
Fonte: LEGGO (Leggi l'articolo originale qui)




Basta fare una ricerca su YouTube alla chiave “Neknominate” per trovare migliaia di filmati delle migliori performance alcoliche. Una sorta di gioco al massacro che come era facile immaginare, ha già registrato diverse vittime: in Irlanda, Johnny Bryne, 19 anni, è morto annegato dopo aver bevuto una pinta di birra ed essersi buttato in un fiume. Ross Cummins è stato trovato svenuto in casa a Dublino ed è morto poco dopo in ospedale: aveva 22 anni. Isaac Richardson, 20 anni, morto per un devastante cocktail di vino, whiskey, vodka e birra; a Cardiff, il 29 enne Stephen Brook, ucciso da una bottiglia di Vodka mandata giù in meno di un minuto; quindi, il rugbista Bradley, appena vent’anni, che agli amici preoccupati per la china pericolosa rispondeva: «Vi dimostro chi è che comanda». Due bottiglie di gin mescolate con del tè gli sono state fatali. Il fenomeno che sta riscuotendo gran successo ha già mietuto le prime vittime anche nel nostro paese. La scorsa settimana ad Agrigento, un ragazzo di sedici anni è finito in coma etilico.
In Italia il Neknominate (il cui nome fa probabilmente riferimento al collo della bottiglia) si chiama "Birra alla goccia" e i partecipanti bevono principalmente pinte di birra, appunto “alla goccia” (in un sol fiato) dopo che si è stati sfidati dai propri amici su Facebook. Lo sfidato viene "nominato" attraverso un video ed è "costretto" a raccogliere la sfida. Qualcuno deve filmare il tutto per dare così la possibilità agli autori della goliardata di sfidare altri utenti della Rete, spesso amici o conoscenti, a fare peggio con la frase: «saprai fare meglio di me nelle prossime 24 ore?».





Duecentocinquanta euro. E’ la cifra che separa una studentessa novarese, accusata di aver detto «stronzo» a un professore su Facebook, dal ritiro della querela da parte dell’ex insegnante. 
Le nuove generazioni usano internet come compagno di giochi, libro di testo, addirittura al posto del vecchio cortile, per tessere le loro relazioni sociali. Un mondo virtuale ricco di stimoli, ma anche di potenziali pericoli. Per un genitore è difficile trovare il giusto compromesso tra la necessità di lasciare i propri figli sperimentare le enormi potenzialità della rete e quella di tutelarli da eventuali situazioni sgradevoli. Per tracciare un quadro della situazione, nella nostra inchiesta abbiamo chiesto a 1.708 genitori di parlarci del rapporto dei loro figli con la rete.
Per un genitore non è sempre facile seguire l’attività online dei propri figli. Alcuni impongono regole precise sull’uso del pc. Altri si fidano e non sentono la necessità di controllare in modo specifico questo aspetto della loro vita. Tuttavia, certe risposte mostrano che alcuni rischi legati al web potrebbero essere oggi sottostimati: per esempio tra i ragazzi di 13-16 anni i genitori pensano che si siano imbattuti in adulti che fingono di essere coetanei nell’8% dei casi. La stessa percentuale dichiara che i figli hanno ricevuto materiale pornografico non richiesto. E il 7% che ha incontrato dal vivo persone conosciute online.
Roma - Istigazione al suicidio e detenzione di materiale pedopornografico, tra le accuse contro un gruppo di otto minori indagati dalla procura torinese per il tragico suicidio di una 14enne nel novarese. Per la proliferazione online di alcuni video di violenza girati ad una festa tra ragazzi, un caso di bullismo cibernetico ai danni di quei soggetti più esposti a certe vessazioni sui social network.