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Si pensa sempre alle vittime dell'adescamento minorile come ragazze ma questa cosa non è assolutamente vera.

AVELLINO - E' stata ricostruita in tribunale l’inchiesta che ha portato all'arresto di S.D., imprenditore avellinese di circa 45 anni, accusato di atti sessuali con minore (in questo caso con un ragazzino di 13 anni residente in un piccolo comune dell'hinterland).

E' successo 4 anni fa ma solo ora viene alla luca, adescamento sui social fa un'altra vittima.

FABRIANO - Le avrebbe dato appuntamento in un parco pubblico di Fabriano dopo averla adescata su Facebook per poi la narcotizza con varie droghe. Un 25enne di Fabriano (Ancona) ha fatto sballare una 15enne di Castelraimondo conosciuta su facebook, convinto che lei sarebbe tornata per avere un altro assaggio della droga.

Insegnante quarantenne e padre di famiglia della Valdelsa coinvolgeva le ragazzine sotto falso profilo.
Giochi erotici sul web con minorenni. Si presentava come calciatore: arrestato

Siena, 30 ottobre 2014 - AVEVA UNA doppia vita e anche una doppia faccia, visto che per fare presa sulle ragazzine aveva preso in prestito la faccia, molto più bella e pulita della sua, di un giocatore del Borussia Dortmund. E con la faccia della giovane promessa del calcio tedesco adescava su internet le ragazzine, una addirittura 13enne, riuscendo a strappare giochi erotici on line in cui lui, il falso calciatore, mostrava le sue parti intime, almeno quelle vere, a differenza della faccia, rubata al giovanotto tedesco.

La foto scattata a sé stessi o in gruppo con uno smartphone o una webcam, ormai un rituale più che una moda, che coinvolge tutti, dall'adolescente in gita al premier Renzi, e si svolge ovunque, dagli appuntamenti sportivi ai vertici politici o i musei, a testimoniare innazitutto un esserci e un apparire, è il Selfie, parola che da oggi è accolta tra i lemmi della lingua italiana del vocabolario più popolare, lo Zingarelli 2015. Ci aspettiamo adesso qualche bel selfie col vocabolario in mano postato su uno dei tanti social network, così, come a certificare e ricambiare questa presa d'atto, che è indice, come tutte le nuove inclusioni, che ormai avvengono annualmente, della società che si evolve, di una cultura che si diffonde e allarga e di una lingua che è quindi sempre in movimento, esprimendo i cambiamenti in voci e significati nuovi, modi di dire e locuzioni, che lo Zingarelli ogni anno registra e accoglie tra le sue oltre 144mila voci e 380mila significati.

Tra i nuovi termini troviamo anche Nomofobia (timore ossessivo di non poter disporre del telefono cellulare), che porterebbe anche ad un'astinenza di Selfie.

Fonte: ANSA

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Lo chiamano vamping: adolescenti che stanno svegli anche tutta la notte e, connessi di nascosto a smartphone e pc passano ore sui social network. E che fare, da genitori?

I giovani vampiri si svegliano di notte, per succhiare sangue e linfa vitale da smartphone o computer. È il vamping (tributo al mondo di Twilight e True Blood): frenesia notturna adolescenziale su più schermi, tra chat, giochi, vita social, abbuffata di film horror o di piccoli «vine» che durano secondi. La socializzazione si è spostata in rete e questa, di notte, è una prateria sconfinata, senza recinti, controlli o orari. E il sonno? Per usare un termine adatto all’età, «balza». 
La scuola è appena cominciata, con il ritorno in classe dei tecno-vampiri. Partiamo dalla fine, dagli effetti di una notte retro-illuminata. Sandra è una professoressa di liceo dell’hinterland milanese. «Ogni mattina, la prima domanda che mi rivolgono, soprattutto le studentesse, è: “Prof. Ce l’ha un Oki, un Moment? Posso andare al bar a prendermi un caffè, che c’ho mal di testa?”. So riconoscere quando è un problema legato al ciclo, ma qui è ogni giorno. È sonno. Insieme ai miei colleghi abbiamo fatto delle verifiche. Siamo andati su Ask.fm. Le studentesse non spengono mai prima delle due. E a implorare che qualcuno tenga loro compagnia di notte sono spesso gli alunni più deboli, con problemi scolastici o famigliari».

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Fonte: Vanity Fair

La diffusione di foto di minorenne senza il preventivo consenso del genitore costituisce un illecito. È necessario, però, effettuare delle preventive precisazioni.
Innanzi tutto, ai fini dell’individuazione del tipo di illecito e del soggetto responsabile (e quindi delle relative tutele), bisogna verificare chi ha scattato le foto e per quale motivo.

È bene distinguere due ipotesi:

a) foto scattate dai genitori (anche di altri bambini) durante una recita, una gita, una festa di classe ecc.